LE VITTIME ITALIANE SENZA UN RICORDO: SONO OLTRE 70.000 I CIVILI MORTI SOTTO I BOMBARDAMENTI TERRORISTICI ANGLOAMERICANI

Nella storia millenaria della nostra civiltà, neppure al tempo dei barbari le città italiane subirono una violenza paragonabile a quella scatenata dal cielo dalle aviazioni angloamericane nel corso della Seconda guerra mondiale. Le immani rovine provocate dagli “aerei del terrore” non furono solo materiali ma, anche morali poiché secoli di cultura, d’arte e di costume vennero brutalmente umiliati. Se le città erano importanti per i loro obiettivI industriali e militari, le bombe cadevano molto spesso sulle case, sulle scuole, sulle chiese e sui monumenti. Un’offensiva dall’aria, condotta con metodi terroristici, avente lo scopo primario di minare il morale della popolazione, annichilendola, per spingerla ad invocare il termine della guerra. Gli inglesi, convinti assertori del bombardamento “a tappeto” dimostrarono, sin dal 1942, la volontà di distruggere completamente un obiettivo: si spiegano soltanto così le distruzioni di intere aree di Milano, Genova e Torino. Per il Bomber Command della RAF colpire la popolazione civile aveva la medesima importanza che bombardare obiettivi militari o industriali: le loro incursioni furono sempre caratterizzate da una violenza sadica. Al contrario, gli americani sostenevano – in nome di un puritanesimo bigotto – che i loro aerei impiegassero tecniche di bombardamento di “precisione”: quelle che, ancora oggi, chiamano “intelligenti”. Purtroppo, queste tecniche non sembravano essere così precise: le affermazioni statunitensi circa la precisione delle loro bombe male si conciliava con le immagini dei centri abitati devastati dalle esplosioni. Da quando erano cominciati gli attacchi dal cielo contro le nostre città, l’Italia intera aveva subito una escalation terrificante di incursioni aeree, quotidiane, con l’impiego di esplosivo ad alto potenziale e bombe incendiarie. Grandi città, paesi di campagna ma, anche piccole borgate e case isolate diventarono, in uguale misura, obiettivi primari dell'aviazione "alleata". Gli italiani si ritrovarono sotto violenti bombardamenti che avevano ben poco a che fare con le esigenze militari e tutto a che vedere con la politica. Come se tutto questo non bastasse, tra l’aprile 1944 fino al termine della guerra, subirono anche l’intensificarsi delle cosiddette azioni di “strafe”, ossia i mitragliamenti a bassa quota dei caccia che avevano come obiettivi le fattorie, le case isolate,  i contadini nei campi e i viandanti per le strade. A guerra conclusa non fu istituito nessun tribunale per giudicare questi crimini: al contrario, i crimini dei vinti (commessi, così come se ne commettono in tutte le guerre) furono esasperati e moltiplicati al solo scopo di nascondere, o di far dimenticare, ben altri spaventosi crimini: i crimini dei vincitori. Va detto, in ultima analisi, che le sorti del conflitto, oltre che da altri fattori, furono decise piuttosto dalla schiacciante strapotenza delle forze aeree tattiche e strategiche “alleate” contro gli obiettivi militari del nemico (impianti industriali, depositi di carburanti e rete viaria) e non già da quelli diretti contro la popolazione civile. L’assoluta inutilità della guerra aerea contro gli inermi è una lezione che i vincitori di allora hanno ignorato: dal 1945 ad oggi, le statistiche dei civili uccisi dalle bombe “intelligenti” americane e della Nato ne sono la prova tangibile.

Autunno 1942, Genova aggredita dal Bomber Command: http://www.britishpathe.com/record.php?id=23193

Agosto 1943, Milano sotto un diluvio di bombe della RAF: http://www.britishpathe.com/record.php?id=12380

Bombardamenti angloamericani
Manifesto di propaganda del 5° Gruppo da bombardamento
del Bomber Command della RAF