Sono passati sessant'anni dai giorni in cui l'Italia, affogata in un abisso di vergogna, si dibatteva in una guerra civile ormai arrivata al culmine. Sono passati sessant'anni e le forze del male, sconfitte in tutto il mondo, proprio nella nostra Patria sfortunata non smettono di rialzare la testa, vomitando odio e menzogne. E ancora pretendono di festeggiare un avvenimento che dovremmo cercare, pietosamente, di ricacciare nell'oblio, se solo fosse possibile. E proprio per la scadenza del sesto decennio si pretende una festa ancora più solenne, proprio in quella Milano, che ebbe la sfortuna di vedere lo scempio di piazzale Loreto. Bene ha fatto il Presidente Berlusconi a non parteciparvi, provocando così le reazioni di tutti i vermi di cui l'Italia purtroppo è infestata. Questi hanno giudicato la sua assenza "inquietante": noi la giudichiamo più che giusta e siamo invece "inquietati" dalla constatazione che neanche quattro anni di governo di Centro-Destra, giudicato addirittura fazioso dai suddetti vermi, sono riusciti a farli tacere.
Forse il Duce non fu perfetto (nessuno lo è), forse commise molti errori (chi non ne commette?), ma una cosa è certa: Egli fu assassinato a sangue freddo, vigliaccamente, e il suo cadavere fu insultato nel modo più barbaro e incivile, da una folla becera e vile.
Anche se questo fosse stato (e sappiamo benissimo che non lo fu) il prezzo della nostra libertà, non potremmo mai e in nessun modo festeggiare una vergogna simile.

25 aprile 2005

Paolino Vitolo