COMITATO ONORANZE CADUTI DI ROVETTA

AI CAMERATI CHE NON DIMENTICANO

Contando sulla tua sensibilità e soprattutto sulla tua FEDE, ti comunico che il 19 luglio alle ore 11 al Cimitero di Bergamo, dove è sepolto il nostro Martire GINO LORENZI, Padre Giulio Tam celebrerà la S. Messa per ricordare il sacrificio dei tre Ufficiali Martiri, crocifissi dai partigiani:

. Cap. G.N.R. MARIO CORTICELLI, crocifisso su  un tavolo d’osteria a Stellane (Sv.) dopo il 25/04/1945

. S.Ten. G.N.R. WALTER TAVONI, crocifisso sulla porta di un cascinale a Cavezzo il 19.04.1945

. S.Ten. GINO LORENZI, crocifisso su una rudimentale croce a  Mignagola  (Tv.) nella notte tra il 3 e 4 Maggio 1945

 

L’Italia ufficiale, come sai, ‘volutamente’ non ricorda i nostri Caduti, ma non importa: è sufficiente il ‘nostro’ ricordo.
Noi non li abbandoneremo mai: saremo sempre degni dei nostri morti, che seguitano a vivere nella nostra memoria.
Vi aspettiamo numerosi. Non mancate! Contiamo sulla presenza di tutto i Camerati che erano e sono, con orgoglio, dalla ‘parte sbagliata’.

Programma della giornata

. ore 10.30 Appuntamento davanti al Cimitero di Bergamo. Insieme ci recheremo sulla Tomba  di GINO LORENZI a pochi metri di distanza,  ore 11,00  Santa Messa celebrata nel Campo riservato ai Caduti della R.S.I. .
. pranzo:  a Ranica  al ristorante  VINICIO 

P r e n o t a z i o n i

Per informazioni  e prenotazione al ristorante telefonare  a:
Mirella Bordin - cell. 348 8931 879 - fisso 02 39217732
Padre  Giulio Tam  cell. 3494353864- fisso 0342 212860
Ristorante “VINICIO” - Ranica. Tel. 035 412318
Si raccomanda di ‘telefonare’ perché dobbiamo sapere in quanti siamo per dare un numero di presenze al ristorante  Vinicio. GRAZIE.                                                   

p.s. . Sono ammessi solo i Labari combattentistici.                                                      

 

www.comitatoonoranzecadutidirovetta.blogspot.com
comitatorovetta@tiscali.it

ANCIS

Gino Lorenzi, uno dei tanti giovani martiri, uno delle tante vittime sacrificali sull'altare della Patria sconfitta. La colpa imperdonabile, quella di aver combattuto fino all'ultimo giorno una guerra persa. Il sacrificio di Gino e dei suoi tanti camerati doveva servire a festeggiare la vittoria delle fazioni in una Italia democratica e liberata ma inesorabilmete sconfitta e punita impietosamente dal tracotante e superbo nemico. Ecco la breve descrizione dei fatti:
A guerra finita il S. Tenente Gino Lorenzi aveva deposto le armi nella cittadina di Oderzo e, con alcuni camerati, si era incamminato verso casa a Bergamo. Giunto a Ponte di Piave, il gruppo fu catturato da una banda di partigiani comunisti e rinchiuso nelle carceri di Breda di Piave. Di qui, nella notte fra il 3 ed il 4 maggio, i prigionieri vennero portati alla Cartiera Burgo di Mignagola ove, dopo aver subito durissime percosse e sevizie inaudite, furono fucilati. Tutti ma non Gino Lorenzi. Ostentava infatti una medaglia religiosa al collo ed alla richiesta di rinnegare la Sua Fede oppose netto rifiuto. Fu approntata una rozza croce legando due tronchi d'albero e i gloriosi "patrioti" Gli dissero che, se non avesse rinnegato la Sua Fede, quella sarebbe stata la Sua fine.Il giovane Ufficiale del Battaglione "M" d'Assalto "Romagna" non tremò né implorò salvezza:
"La Croce che Gesù Cristo ha portato non può far paura ad un Cristiano" si limitò a pronunciare prima che lo inchiodassero.

Così morì Gino Lorenzi, chiamato da Dio e dal Destino a divenire un simbolo di suprema dedizione, di insuperato ineffabile sacrificio per la Fede e per la Patria.