BERSAGLIERI  della  REPUBBLICA  SOCIALE   ITALIANA

Nell’atmosfera avvilente che incombe sull’Italia  è motivo di orgoglio ricordare i ragazzi che combatterono con tenacia nelle fasi finali della seconda guerra mondiale, inquadrati nei battaglioni di Bersaglieri dell’Esercito Nazionale Repubblicano.
Fedeli al giuramento, misero in gioco la loro giovinezza per difendere l’onore, l’indipendenza e l’avvenire dell’Italia. Emularono le fiamme cremisi che li avevano preceduti nelle sabbie dell’Africa Settentrionale, nel fango dell’Epiro e nelle nevi della Russia. Affrontarono il ne-mico a testa alta, sempre onorando la Bandiera e le tradizioni del Corpo. Vissero seicento giorni sotto l’insidia del terrorismo aereo degli anglo-americani e del terrorismo urbano e foraneo dei guerriglieri ribelli.

Interpretando correttamente le norme del diritto internazionale, tutti i soldati della R.S.I. sono tuttora in stato di guerra con le forze anglo-americane. Il Ministro delle Forze Armate della R.S.I., Maresciallo Rodolfo Graziani, il 26 aprile 1945 conferì delega con pieni poteri al Generale Karl Wolff, plenipotenziario delle Forze Armate Germaniche in Italia, affinché conducesse per suo conto trattative con i plenipotenziari anglo-americani alle stesse condizioni praticate per le Forze Armate Germaniche. Il 29 aprile, nel palazzo reale di Caserta, fu firmato l’atto di resa che pose fine alle ostilità in Italia. Tra il 1° e l’8 maggio le Forze Armate Germaniche presenti sugli altri fronti d’Europa deposero le armi.

Oggi, a sessantasette anni dalla fine della guerra, non è ancora stato firmato un Trattato di Pace tra la  R.S.I., lo  Stato  Germanico  e   la  coalizione di  Stati che  li  avversarono.  Di  fatto, la Germania oggi è a tutti gli effetti una colonia degli Stati Uniti d’America, come  il  Giappone, sotto protettorato degli Stati Uniti dall’8 settembre 1951, quando fu firmato il Trattato di San Francisco, che sancì formalmente la fine della seconda guerra mondiale in Asia. La R.S.I. fu considerata uno Stato fantoccio, a differenza del Regno del Sud e a dispetto  della  realtà storica. Il Capo dello Stato della  R.S.I. esercitò  sempre, pur  tra mille difficoltà, una sovranità piena, originaria e autonoma. Nel  Regno del Sud, invece, tutte le leggi e tutti i decreti ricevettero piena forza ed effetto di legge solo a seguito di ratifica e ordine del Governo Militare Alleato, in virtù della resa senza condizioni firmata a Cassibile il 3 settembre 1943 e a Malta ventisei giorni dopo.

Il 25 ottobre 1943, ad un mese dalla sua costituzione, il Governo della R.S.I. espulse dalla circolazione in  tutto il territorio sottoposto alla sua sovranità, comprese quindi anche la  Venezia Tridentina e la Venezia Giulia, pur  sotto regime militare, il marco d’occupazione germanico. Al  Sud, la lira dell’ AMGOT (Allied Military Government for Occupied Territories), introdotta  nel luglio 1943 con l’occupazione della Sicilia, fu ritirata a spese del Governo italiano, solo il 3 giugno 1950.  Il Governo della R.S.I. chiuse il bilancio consuntivo con  un saldo attivo di 20,9 miliardi di lire, a differenza del Governo del Regno del Sud, che rientrò nella capitale il 5 giugno 1944 con un passivo spaventoso, mai definito nei particolari.

L’Italia, nata dalla resistenza e dalle piroette che le consentirono di ritrovarsi dietro i vincitori, con il Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 subì pesanti mutilazioni territoriali e la perdita, di fatto, della propria sovranità. Non tanto, formalmente, come la Germania, ancora priva di una Costituzione, sostituita da una Grundgesetz, una legge fondamentale, firmata dai generali del Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force (Quartier Generale Supremo della Forza di Spedizione Alleata, abbreviato SHAEF), che la imposero nel 1949 al popolo della testé costituita Repubblica Federale di Germania.

Il raffronto tra gli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale, della Guerra Fredda, delle guerre calde in Corea e in Viet Nam, e degli interventi palesi ed occulti in ogni parte del mondo, con i recenti interventi in Irak, Serbia, Afgahnistan, Libano, Libia e Siria dovrebbe bastare anche ai più refrattari per capire la natura e le strategie dell’Imperialismo statunitense. Le mosche cocchiere al seguito dei vincitori, con zelo servile, demonizzarono e fecero perseguitare i soldati della Repubblica Sociale Italiana. Nel  testamento politico del Capo della R.S.I. è  forte l’ esortazione agli Italiani rimasti fedeli ai principî, ad essere dei cittadini esemplari. Essi dovranno rispettare le leggi che il popolo vorrà darsi e cooperare lealmente con le autorità legittimamente costituite per aiutarle a rimarginare, nel più breve tempo possibile, le ferite della Patria. Chi agisce  diversamente dimostrerebbe di ritenere la Patria non più Patria quando si è chiamati a servirla dal basso.”  Nella sua onestà intellettuale e con l’enorme amore per l’Italia e gli Italiani, il Capo della R.S.I. non avrebbe mai potuto prevedere di qual basso livello sarebbero  state le autorità legittimamente costituite dal 1945 al 2012.

Presidenti della Repubblica, Capi del Governo, Deputati e Senatori, mossi  da interessi di partito o di  consorteria, hanno operato nel rispetto degli articoli della Costituzione che  li favorivano, ignorando sfacciatamente quelli contrari. Hanno assistito, inerti, alla perdita progressiva di quello che restava della sovranità popolare.

Con i Trattati di  Maastricht, Nizza  e Lisbona il potere è passato ad organismi sovranazionali, non elettivi, di carattere burocratico, tecnico, finanziario e bancario. Le sigle BCE – FMI più la Commissione Europea denotano il vero potere, emanano ordini e direttive che i Governi nazionali, magari con il mal di pancia, eseguono. Il popolo elegge dei parlamenti che si occupano di cose piuttosto marginali.

Non di meno gli esercizi elettorali fanno bene al potere perché il potere reale è felice di far scatenare le pulsioni dell’elettorato, orientato su partiti abbastanza simili l’uno all’altro. Si contendono la conquista della maggioranza nelle Assemblee dove andranno ad attuare le disposizioni della Commissione Europea o della BCE, immuni da qualsiasi contaminazione “democratica”.

Per i soldati della R.S.I. rimasti fedeli ai principî che li spinsero a combattere per l’unità, l’indipendenza e l’avvenire dell’Italia, tutto questo è terribile. Lo smantellamento dello Stato Sociale per attuare le assurde regole del liberismo più sfrenato colpisce la stragrande maggioranza degli Italiani, a vantaggio dei politici privilegiati e di qualche migliaio di speculatori e di parassiti.

Il Governo di professori imposto da un Presidente succubo dei poteri occulti  internazionali succhia il sangue agli  Italiani per ricapitalizzare le banche e risanare  il  bilancio dello Stato, disastrato dalla corruzione  e dal consociativismo.  Lo scopo non è il bene del popolo (Salus Populi Suprema Lex), ma la moneta unica  del Sistema Europeo di Banche Centrali, l’euro.  Una Camera dei Deputati ed un Senato inqualificabili  hanno ratificato senza discussioni l’adesione a sistemi di controllo imposti  dalla  Commissione Europea e  dalla Banca Centrale Europea  che  stravolgono i  diritti  costituzionali  degli Italiani, condannandoli ad un futuro di progressive privazioni.

Un secolo fa si discuteva della convenienza a limitare la libertà individuale a favore della  libertà  nazionale. Oggi si assiste impotenti alla perdita di ogni libertà fondamentale dell’ individuo  nello stesso tempo in cui si sacrifica ogni residua libertà della Nazione.

ITALIA, REPUBBLICA, SOCIALIZZAZIONE

ONORE AI COMBATTENTI  DELLA  REPUBBLICA  SOCIALE  ITALIANA!

 

Battaglione  Volontari Bersaglieri  M  "Benito Mussolini"                                                                    [Costituito con elementi arruolati a ridosso della Linea Falciano-Mondragone, tra il Volturno e il Garigliano]
 (Capitano Rino  [Cesare]  Cozzarini  MOVM)
Forza: 650   Caduti in combattimento: 192
Ricompense: 1 MOVM -  2 MAVM - 19 MBVM - 2 EK I Kl. -  2  EK II Kl.

Reggimento Volontari Bersaglieri "Luciano Manara"
[Costituito con elementi arruolati a Verona  -  Deposito 8° Bersaglieri - e veterani del Reggimento]
(Ten. col. Vittorio Facchini - ten. col. Antonino Salvo)
       I  Battaglione  "Benito Mussolini" 
(cap. Armando Cavalletti -  cap. Ezio Mognaschi)
Forza media: 700    Caduti in combattimento e in prigionia o assassinati: 410
Ricompense: 1 MBVM al Labaro - 1 MOVM - 12 MAVM - 23 MBVM - 12 CGVM - 1 EK I Kl. - 32 EK II Kl.
II  Battaglione  "Goffredo Mameli"
(Magg. Leonardo Vannata - cap. Mario Maltinti)
Forza: 600    Caduti in combattimento o assassinati: 72
Ricompense: 6 MAVM - 16 MBVM - 5 CGVM - 2 EK I Kl. -  42 EK II Kl.   
III  Battaglione  "Enrico  Toti"
       (Magg. Sandro Bonamici)
Forza: 450   Caduti in combattimento o assassinati: 19
Ricompense:   8 EK II Kl.                 

3° Reggimento Volontari Bersaglieri
[Costituito con elementi arruolati a Milano - Scuole di Porta Nuova - e veterani del 3° Reggimento Bersa- glieri  - Sciolto il 10 febbraio 1944, quando i Battaglioni furono resi autonomi]
(Ten. col. Alfredo Tarsia)
XVIII  Battaglione (IV  D.C.)
       (Magg. Pietro Grana - cap. Giovanni Bisio)
Forza media: 1.110    Caduti in combattimento o assassinati: 11, oltre 120 senza croce                    
Ricompense:   5 MAVM - 11 MBVM - 12 EK II Kl.
XX Battaglione (II  D.C.)  
       (Magg. Antonino Mistretta - cap. Pietro Borroni)
Forza media: 930       Caduti in combattimento o assassinati: 55,  oltre 90 senza croce
Ricompense:  6 MAVM - 12 MBVM - 10  EK II Kl.
       XXV Battaglione (III  D.C.) 
       (Cap. Luigi Paggiarino -  cap. Giuliano Falomi)
Forza media: 850       Caduti in combattimento o assassinati: 9,  oltre 90 senza croce   
Ricompense:  6 MAVM - 8 MBVM - 6  EK II Kl.                    
LI Battaglione (I  D.C.)                    
       (Ten. col. Giovan Battista Garibaldo)
Forza media: 790       Caduti in combattimento o assassinati: 10, oltre 120 senza croce
Ricompense:  9 MAVM – 12 MBVM - 1 EK IKl. - 10 EK II Kl.

III Battaglione Bersaglieri "Natisone"                
[Costituito con elementi arruolati a Udine - Inquadrato nel  Reggimento  Volontari  Friulani  "Tagliamento"  costituito e comandato dal colonnello  Ermacora Zuliani]
(Ten. Antonio Cutelli)
Forza media: 570    Caduti in combattimento o assassinati: 23, oltre 85 senza croce
Ricompense:  4 MAVM – 9 MBVM - 1 EK I Kl. - 5  EK II Kl.

Battaglione di Combattimento Volontari Italiani "Ettore Muti"                
[Costituito con elementi del 5° Regg. Bersaglieri arruolati nella sede della GIL in Piazza Beccaria a Firenze]
(Cap. Giuseppe Bindi)
Forza: 265   Caduti in combattimento o assassinati: 7, oltre  15 senza croce

 

1a Compagnia Bersaglieri del Mincio
[Costituita con elementi arruolati a Mantova - Inquadrata nel Gruppo Esplorante Celere del Raggruppa-
mento Cacciatori degli Appennini]
(Ten. Bruno Gallese)
Forza: 130     Caduti in combattimento o assassinati: 11, oltre 37  senza croce
Ricompense: 5 MAVM – 9 MBVM

I Battaglione Arditi Bersaglieri
[Costituito con elementi arruolati a Brescia - Inquadrato nel  Raggruppamento Anti Partigiani]
(Magg. Antonio Pacinotti - magg.s.S.M. Filippo Galamini)
Forza: 590     Caduti in combattimento o assassinati: 13 , oltre 85 senza croce
Ricompense: 4  MAVM - 8 MBVM

1a Divisione Bersaglieri "Italia"
[Costituita ad  Heuberg con personale volontario, di leva, richiamato e tratto dai Campi di Internamento]
(Col. i.g.s. Mario Carloni - col. i.g.s. Guido Manardi - gen. div. Mario Carloni)
Forza: 10.900   Caduti in combattimento o assassinati  : 433 , più rilevante numero di senza croce
Ricompense: 1 MOVM - 41 MAVM – 71  MBVM    
       1° Reggimento Bersaglieri
(Ten. col. Giuseppe Zelli - Jacobuzzi)
              I    Battaglione 
(Cap. Rodolfo Sullini)
II   Battaglione 
(Cap. Lucchesi-Palli)
III Battaglione 
              (cap. Aldo Brunialti)
2° Reggimento Bersaglieri
(Ten. col. Spitaleri - col. Trillini - col. Bartolomeo Gandini)
I    Battaglione 
(Cap. Giuseppe Ferrario)
II   Battaglione 
(Cap. Ciancio)
III Battaglione
              (Cap. Faletti)
Gruppo Esplorante Divisionale [1a Divisione "Italia"]
         (Ten. col. Alfredo Tarsia - ten. col. Bartolomeo Gandini - cap. Gerardo Chisté - cap. Ientile)
       Compagnia Anticarro Divisionale
         (Ten. Mario Valchi - cap. Boccasavia)
CIV  Battaglione Complementi
         (1° Cap. Branchetti - cap.  Lucchesi-Palli) 

Gruppo  Esplorante Divisionale    [ 2a  Divisione  "Littorio"]
(Cap. Galigani - cap. Nello Presico - cap. Anco Marzio Da Pas)

Gruppo  Esplorante  Divisionale   [4a Divisione "Monterosa"] 
(Magg. Girolamo Cadelo - cap. Weintz - ten. col. Emanuele Andolfato - magg. Villa)

Battaglione Bersaglieri "Fulmine" [X Divisione F.M.]
(Ten. vasc. Sergio Scordia - ten. vasc. Giuseppe Orrù - ten. vasc. Elio Bini - ten. vasc. Giuseppe Orrù)
Forza: 325     Caduti in combattimento o assassinati: 115
Ricompense: 1 MAVM  alla Fiamma del Battaglione - 7  MAVM - 19 MBVM -  15 CGVM  -  22  EK II Kl.