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CONTROSTORIA FUTURA

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Atti del Convegno di Napoli (8 novembre 1998)

Servizi segreti tra Nord e Sud

Relazione di Bartolo Gallitto

Bartolo Gallitto è nato a Floridia di Siracusa ma nel 1935 la sua famiglia si trasferì a Napoli dove effettuò gli studio universitari di giurisprudenza. Alla fine del 1940 frequentò l'Accademia Navale e partecipò, con la III divisione navale, alla seconda battaglia della Sirte. Nell'agosto '42 passò al nucleo “NP Nuotatori Paracadutisti”. Dopo l'armistizio fece  parte del “Gruppo Sabotatori Vega “ della RSI. Durante una sua missione segreta al Sud fu arrestato nel marzo'45 a Napoli e processato per “spionaggio militare” ed altri reati. Fu scarcerato per l'amnistia. Nel dopoguerra ha svolto attività politica nel MSI ed è stato Segretario Federale di AN di Roma. E' avvocato.
 

Sergio Rastrelli, Bartolo Gallitto e Antonio De Pascale
    
Io mi sono trovato in una posizione un po' particolare. Ero già in Marina dal 1941 e nel settembre '43 appartenevo al Battaglione Nuotatoti Paracadutisti, un reparto speciale del San Marco. Il reparto dopo l'armistizio si riorganizzò nella X Flottiglia MAS, ed i più anziani di noi, in considerazione della particolare esperienza, venimmo raggruppati nel “Vega”, per essere subito impiegati nelle azioni per le quali eravamo stati addestrati e cioè andare al di là delle linee nemiche per sabotaggi o ricognizioni.
    Eravamo divisi in squadre, ed alcuni ragazzi della mia squadra sono morti in azioni, o, taluni, catturati, furono fucilati a Santa Maria Capua Vetere.
    Questo compito lo abbiamo espletato nei primi mesi della RSI, con azioni al fronte, operando da Nettuno fino all'Adriatico.
    Operavamo in collegamento con le Forze Armate Germaniche; capo del collegamento era un certo maggiore von Thun, di lui avrebbe voluto sapere tutto il maggiore Pecorella, che alcun di Voi hanno ben conosciuto..Nel fascicolo aperto presso il Tribunale Militare Territoriale di Guerra oltre a tutti i vari imputati:da Pignatelli, Tonino de Pascale,di Nardo, Calogero, il sottoscritto, ecc,... e poi Borghese, si parla anche di von Thun, maggiore tedesco, anche lui imputato in quanto era quello che ci indicava gli obiettivi da colpire concordandoli prima con Borghese e Buttazzoni.
 
    Nel maggio del 1944 , dopo alcune azioni contro gli angloamericani per le quali ottenni la medaglia di bronzo dalla RSI e la croce di ferro di 2a classe dai Tedeschi, venni convocato a Roma da von Thun il quale, approssimativamente, mi fece il seguente discorso: -Devi svolgere una missione un po' diversa da quelle che finora ha svolto, devi andare a Sud per un compito particolare: sappiamo che al di là delle linee sono sorti, spontaneamente, raggruppamenti,fascisti che vogliono opposi agli invasori anglo-americani. Devi accertare quale è la loro potenzialità , specie di quella più forte che si estenderebbe in tutta l'Italia meridionale, facente capo a Valerio Pignatelli, composta da vari nuclei di cui il più importante era a Napoli, e poi quello pugliese, quello calabrese, quello siciliano. Per fare cosa? mi chiederai:
    Per due scopi, proseguì von Thun, esattamente tra pochi giorni dovrebbe esservi la messa a punto di armi segrete potrebbe portare ad un capovolgimento di fronte e quindi alla riconquista del Sud. E' importante accertarsi che ci sia una organizzazione effettiva che potrebbe contrastare gli occupanti ed agevolare le nostre offensive. Il secondo scopo è di alimentare il forte anticomunismo, già presente nell'Italia Meridionale e che andava incoraggiato in ogni modo perché il Re non conta assolutamente nulla, poiché è succube di Badoglio e gli inglesi, agevolando il signor Togliatti, stanno facendo davvero terra bruciata. Bisogna fare qualcosa contro Togliatti e i comunisti del Sud, non azioni violente che avrebbero alienato le simpatie della popolazione, ma essendoci la possibilità, fare una lotta ideologica e propagandistica, fornendo tutti i mezzi necessari affinché questa azione potesse continuare e rafforzarsi. A Roma è venuta la moglie di Pignatelli, Maria, la quale aveva chiesto al governo della RSI e a Mussolini di poter intervenire con uomini, con mezzi, con armi, con tutto quello che era necessario al fine di potenziare e vivificare la organizzazione per tenerla pronta ai compiti che le potevano essere richiesti.
    Pertanto, mi precisa Von Thun, bisogna andare al Sud, mettersi in contatto con Pignatelli, ottenere da lui le credenziali per poter girare ed accertarmi di ciò che ritenessi utile. Dopo che mi fossi assicurato che effettivamente l'organizzazione esisteva dovevo mandare indietro l'uomo che sarebbe venuto insieme a me, Locatelli ( che tutti ben conoscete) il quale avrebbe riferito tutto quello che era stato accertato. Dopo di che si sarebbe provveduto alle cose successive, anche in relazione agli avvenimenti bellici.
    Questo è il mio incontro con von Thun all'Hotel Flora, a Roma. Vi dico che era uno stranissimo personaggio, intelligentissimo, simpatico, molto preparato, di nobile famiglia alto atesina ( per questo parlava benissimo in italiano) ma era un personaggio enigmatico: mi dicono che venne fucilato perché implicato nell'attentato ad Hitler.
    Tornando alla mia missione: sono prima riuscito a mettermi in contatto con Pignatelli, che era stato già incarcerato per i fatti di Calabria, riuscendo ad avere da lui l'autorizzazione di poter girare e contattare tutti quanti gli altri. Ho fatto il giro di Puglia, Calabria, Sicilia. Potei riscontrare che l'organizzazione aveva una effettiva consistenza, teste pensanti, capi che raccoglievano e convogliavano le lamentele della gente per cercare di portare avanti le nostre idee in attesa che potesse succedere qualche cosa.
    Rimandai indietro Locatelli con il mio messaggio di dare seguito alle richieste fatte da Maria Pignatelli:fossero messi a disposizione uomini, armi se fosse stato necessario, e mezzi finanziari.
    E tutto sarebbe avvenuto, così come richiesto, se non fosse arrivata l'imprevista fatalità, e cioè il tradimento, così come più avanti spiegherò.
    Ma in tutta questa vicenda si sono verificate stranissime coincidenze che mi fanno tuttora riflettere.
    La più importante è questa: vi pare normale che un personaggio come Maria Pignatelli potesse essere accompagnata sulla linea di fuoco, al nord da un agente dell'OSS americano poiché Poletti era un agente dell'OSS, anche se per conto della RSI, come sostiene Fatica?
    Ma l'OSS (Office of Strategic Service) aveva come capo un certo James Angleton che era (come riporta anche de Felice nel sul “rosso e nero”) quell'ufficiale americano che andò a prelevare Borghese a Milano dopo la fine della guerra, sottraendolo alla giustizia partigiana, consegnandolo al sud alle Autorità Italiane.
 
    Ma chi era questi Angleton ? Esperto di italianistica, destinato a diventare uno dei capi della CIA, si distingueva per il suo anticomunismo al limite della follia; anticomunista viscerale che durante tutto il periodo della occupazione dell'Italia si diede da fare per far sì che gli italiani si muovessero in tutti i campi per contrastare il comunismo.
    Insomma, la principessa Pignatelli passa la linea del fuoco accompagnata da un agente dell'OSS; dall'altra parte, cosa incredibile, la stanno ad aspettare i tedeschi.Ma vi sembra normale? In tempo di guerra? A Roma viene accolta con tutti gli onori,accompagnata al comando supremo di Kesselring e da questi fatta accompagnare dal Duce. Compiuta la sua missione viene riaccompagnata dai tedeschi sulla linea del fuoco ed accolta,, dall'altra parte ancora da Poletti, agente dell'OSS, che la accompagna a casa.
    Come si può spiegare che tra nord e sud potessero verificarsi questi scambi ?
    Ma c'è qualcosa di più: gli inglesi, che evidentemente sul futuro dell'Italia avevano progetti diversi, scoperta la missione, chiedono la testa di Poletti il quale verrà, poi, ucciso nella maniera orrenda che tutti conosciamo.
    Ma non è tutto.
    Tra le istruzioni che avevo ricevuto dal maggiore von Thun vi era anche che mi dovevo presentare alla Marina del Sud per essere riammesso in servizio.
    Quando me lo aveva detto avevo subito replicato: -sarà un po' difficile che ciò possa accadere-.
    Ma lui mi aveva rassicurato: -Non ti preoccupare, nella Marina c'è che ci penserà- Ed infatti nel dicembre del '44 quando mi presentai a Roma, al Comando di Marina, venni accolto ed inviato in osservazione per i necessari accertamenti di routine per essere riammesso in servizio.
    Ciò significa, cosa incredibile, che i servizi tedeschi erano in contatto anche con la Marina Italiana del Sud: tutto ciò viene asseverato da una sorta di reciprocità, con il frequente invio al nord di ufficiali ed agenti vari il cui scopo era quello di sollecitare la Decima a non demordere dalle azioni di contrasto anticomunista contro le forze titine; concordano addirittura uno sbarco del San Marco del Sud e degli NP del Sud, i quali, unitamente alla Decima avrebbero dovuto effettuare una importante azione contro i comunisti di Tito: tutto fallì per il divieto degli inglesi.
    Sarebbe stata un'azione meravigliosa che avrebbe visto tutti i marinai d'Italia, del nord e del sud, uniti per difendere i confini della patria! In quella occasione venne anche coinvolta la Brigata partigiana,non comunista, Osoppo, il cui Comandante si era dichiarato pronto a partecipare alle azioni contro i comunisti titini, insieme ai marinai italiani. L'intera Brigata venne sterminata dai partigiani comunisti, allorquando appresero del loro intendimento!
    Ed a proposito dell'attenzione americana all'espansione comunista da documentazioni di recente dissecretate sembrerebbe che i servizi americani avessero riservato speciale attenzione agli organismi clandestini che sorgevano e si costituivano, mano mano che il fronte risaliva verso il Nord ponendo in particolare osservazione gli organismi attivati dalla Decima: ciò dovrebbe risultare da alcuni documenti catalogati al Washington National Record Center, sotto il titolo “10 Flottilla MAS - Stay Behind Organization”. 
    Si documenterebbe la nascita e le prime fasi di crescita di “GLADIO”, la famosa formazione clandestina, che tale sarebbe stata denominata dal gladio che era l'insegna della Decima.
    Ma, coincidenza ancora più sorprendente, è rappresentata dai gladiatori catalogati dagli americani: Cucchiara, Mario Rossi, Vincenzo Lo Cascio etc, tutti del Battaglione “Vega”. Ma sono gli stessi nominativi, elencati negli atti del Tribunale Militare di Napoli, unitamente a quelli del sottoscritto, di Pignatelli, di Borghese, di De Pascale, di Di Nardo, di Locatelli, etc., Essi avrebbero dovuto raggiungere l'Italia meridionale per rafforzare l'organizzazione clandestina, in conseguenza alla mia relazione tramite Locatelli ed in accoglimento delle richieste della Principessa Pignatelli.
    Purtroppo ciò non avvenne a causa del comportamento del traditore radiotelegrafista, tal Carotenuto, il quale,anzichè andarsi a presentare a Locatelli, denunziò tutti al Comando Inglese, facendo il mio nome, quello di Locatelli e quelli di coloro che sarebbero dovuti essere paracadutati dopo di lui, con la conseguente dissoluzione della organizzazione, la quale, in effetti, aveva costituito il primo Gladio nell'Italia meridionale.
    Ma al di là degli avvenimenti prima narrati, dagli stessi si traggono delle considerazioni che debbono essere di sprone per ricerche più approfondite sugli avvenimenti stessi: i rapporti tra i Servizi e le Marine del Sud e del Nord, i rapporti tra i Servizi americani e germanici, e tra questi e quelli delle Marine.
    C'è un filo segreto che li collega tutti tra loro, ma tutti hanno un comune denominatore: la lotta al comunismo, comunque, dovunque.
    Durante il processo a Valerio Borghese, lo ricorda De Felice in “Rosso e Nero“, ebbe a testimoniare in favore del Comandante l'ammiraglio Agostino Calosi: egli era stato il Capo dei Servizi della Marina del Sud: i messaggeri inviati al nord a Borghese e a Buttazzoni, venivano inviati da lui, e c'è da supporre che egli sapesse anche chi dal nord andava a sud! Ma è ancora singolare che gli NP del Sud, separati dai loro camerati dall'armistizio, non hanno mai riconosciuto altro Comandante che Nino Buttazzoni, e cioè il Comandante del Battaglione NP della RSI, il quale era stato il loro Comandante prima dell'armistizio e tale è rimasto anche dopo: oggi l' Associazione dei reduci NP ha due labari, quello del Sud e quello del Nord, e il depositario unico è sempre Buttazzoni.
    Va considerato che se io fossi stato riammesso in servizio, sarei rientrato nel Battaglione NP del Sud!
    Dopo anni mi sforzo di comprendere come mai tutte queste cose le sapesse di già Von Thun, invitandomi e rientrare in Marina al sud!
    La guerra combattuta dopo l'8 settembre '43, è stata una strana guerra, poiché ha presentato degli aspetti che sembrano paradossali, ma che, in effetti tali non sono stati: un filo conduttore ci fu, e fu una spinta ideale che impose a tutti un obbiettivo, allora difficilissimo, quello di preservare la Patria dalla peste del secolo, il comunismo. Ci siamo riusciti? Allora come ora la guardia non l'abbassiamo.

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