Bartolo Gallitto è nato a Floridia di Siracusa ma nel
1935 la sua famiglia si trasferì a Napoli dove effettuò gli studio
universitari di giurisprudenza. Alla fine del 1940 frequentò l'Accademia
Navale e partecipò, con la III divisione navale, alla seconda battaglia
della Sirte. Nell'agosto '42 passò al nucleo “NP Nuotatori
Paracadutisti”. Dopo l'armistizio fece parte del “Gruppo
Sabotatori Vega “ della RSI. Durante una sua missione segreta al Sud fu
arrestato nel marzo'45 a Napoli e processato per “spionaggio militare”
ed altri reati. Fu scarcerato per l'amnistia. Nel dopoguerra ha svolto
attività politica nel MSI ed è stato Segretario Federale di AN di Roma.
E' avvocato.
Sergio Rastrelli, Bartolo Gallitto e Antonio De
Pascale
Io mi sono trovato in una posizione un po' particolare.
Ero già in Marina dal 1941 e nel settembre '43 appartenevo al Battaglione
Nuotatoti Paracadutisti, un reparto speciale del San Marco. Il reparto
dopo l'armistizio si riorganizzò nella X Flottiglia MAS, ed i più
anziani di noi, in considerazione della particolare esperienza, venimmo
raggruppati nel “Vega”, per essere subito impiegati nelle azioni per
le quali eravamo stati addestrati e cioè andare al di là delle linee
nemiche per sabotaggi o ricognizioni.
Eravamo divisi in squadre, ed alcuni
ragazzi della mia squadra sono morti in azioni, o, taluni, catturati,
furono fucilati a Santa Maria Capua Vetere.
Questo compito lo abbiamo espletato
nei primi mesi della RSI, con azioni al fronte, operando da Nettuno fino
all'Adriatico.
Operavamo in collegamento con le Forze
Armate Germaniche; capo del collegamento era un certo maggiore von Thun,
di lui avrebbe voluto sapere tutto il maggiore Pecorella, che alcun di Voi
hanno ben conosciuto..Nel fascicolo aperto presso il Tribunale Militare
Territoriale di Guerra oltre a tutti i vari imputati:da Pignatelli, Tonino
de Pascale,di Nardo, Calogero, il sottoscritto, ecc,... e poi Borghese, si
parla anche di von Thun, maggiore tedesco, anche lui imputato in quanto
era quello che ci indicava gli obiettivi da colpire concordandoli prima
con Borghese e Buttazzoni.
Nel maggio del 1944 , dopo alcune
azioni contro gli angloamericani per le quali ottenni la medaglia di
bronzo dalla RSI e la croce di ferro di 2a classe dai Tedeschi, venni
convocato a Roma da von Thun il quale, approssimativamente, mi fece il
seguente discorso: -Devi svolgere una missione un po' diversa da quelle
che finora ha svolto, devi andare a Sud per un compito particolare:
sappiamo che al di là delle linee sono sorti, spontaneamente,
raggruppamenti,fascisti che vogliono opposi agli invasori anglo-americani.
Devi accertare quale è la loro potenzialità , specie di quella più
forte che si estenderebbe in tutta l'Italia meridionale, facente capo a
Valerio Pignatelli, composta da vari nuclei di cui il più importante era
a Napoli, e poi quello pugliese, quello calabrese, quello siciliano. Per
fare cosa? mi chiederai:
Per due scopi, proseguì von Thun,
esattamente tra pochi giorni dovrebbe esservi la messa a punto di armi
segrete potrebbe portare ad un capovolgimento di fronte e quindi alla
riconquista del Sud. E' importante accertarsi che ci sia una
organizzazione effettiva che potrebbe contrastare gli occupanti ed
agevolare le nostre offensive. Il secondo scopo è di alimentare il forte
anticomunismo, già presente nell'Italia Meridionale e che andava
incoraggiato in ogni modo perché il Re non conta assolutamente nulla,
poiché è succube di Badoglio e gli inglesi, agevolando il signor
Togliatti, stanno facendo davvero terra bruciata. Bisogna fare qualcosa
contro Togliatti e i comunisti del Sud, non azioni violente che avrebbero
alienato le simpatie della popolazione, ma essendoci la possibilità, fare
una lotta ideologica e propagandistica, fornendo tutti i mezzi necessari
affinché questa azione potesse continuare e rafforzarsi. A Roma è venuta
la moglie di Pignatelli, Maria, la quale aveva chiesto al governo della
RSI e a Mussolini di poter intervenire con uomini, con mezzi, con armi,
con tutto quello che era necessario al fine di potenziare e vivificare la
organizzazione per tenerla pronta ai compiti che le potevano essere
richiesti.
Pertanto, mi precisa Von Thun, bisogna
andare al Sud, mettersi in contatto con Pignatelli, ottenere da lui le
credenziali per poter girare ed accertarmi di ciò che ritenessi utile.
Dopo che mi fossi assicurato che effettivamente l'organizzazione esisteva
dovevo mandare indietro l'uomo che sarebbe venuto insieme a me, Locatelli
( che tutti ben conoscete) il quale avrebbe riferito tutto quello che era
stato accertato. Dopo di che si sarebbe provveduto alle cose successive,
anche in relazione agli avvenimenti bellici.
Questo è il mio incontro con von Thun
all'Hotel Flora, a Roma. Vi dico che era uno stranissimo personaggio,
intelligentissimo, simpatico, molto preparato, di nobile famiglia alto
atesina ( per questo parlava benissimo in italiano) ma era un personaggio
enigmatico: mi dicono che venne fucilato perché implicato nell'attentato
ad Hitler.
Tornando alla mia missione: sono prima
riuscito a mettermi in contatto con Pignatelli, che era stato già
incarcerato per i fatti di Calabria, riuscendo ad avere da lui
l'autorizzazione di poter girare e contattare tutti quanti gli altri. Ho
fatto il giro di Puglia, Calabria, Sicilia. Potei riscontrare che
l'organizzazione aveva una effettiva consistenza, teste pensanti, capi che
raccoglievano e convogliavano le lamentele della gente per cercare di
portare avanti le nostre idee in attesa che potesse succedere qualche
cosa.
Rimandai indietro Locatelli con il mio
messaggio di dare seguito alle richieste fatte da Maria Pignatelli:fossero
messi a disposizione uomini, armi se fosse stato necessario, e mezzi
finanziari.
E tutto sarebbe avvenuto, così come
richiesto, se non fosse arrivata l'imprevista fatalità, e cioè il
tradimento, così come più avanti spiegherò.
Ma in tutta questa vicenda si sono
verificate stranissime coincidenze che mi fanno tuttora riflettere.
La più importante è questa: vi pare
normale che un personaggio come Maria Pignatelli potesse essere
accompagnata sulla linea di fuoco, al nord da un agente dell'OSS americano
poiché Poletti era un agente dell'OSS, anche se per conto della RSI, come
sostiene Fatica?
Ma l'OSS (Office of Strategic Service)
aveva come capo un certo James Angleton che era (come riporta anche de
Felice nel sul “rosso e nero”) quell'ufficiale americano che andò a
prelevare Borghese a Milano dopo la fine della guerra, sottraendolo alla
giustizia partigiana, consegnandolo al sud alle Autorità Italiane.
Ma chi era questi Angleton ? Esperto
di italianistica, destinato a diventare uno dei capi della CIA, si
distingueva per il suo anticomunismo al limite della follia; anticomunista
viscerale che durante tutto il periodo della occupazione dell'Italia si
diede da fare per far sì che gli italiani si muovessero in tutti i campi
per contrastare il comunismo.
Insomma, la principessa Pignatelli
passa la linea del fuoco accompagnata da un agente dell'OSS; dall'altra
parte, cosa incredibile, la stanno ad aspettare i tedeschi.Ma vi sembra
normale? In tempo di guerra? A Roma viene accolta con tutti gli
onori,accompagnata al comando supremo di Kesselring e da questi fatta
accompagnare dal Duce. Compiuta la sua missione viene riaccompagnata dai
tedeschi sulla linea del fuoco ed accolta,, dall'altra parte ancora da
Poletti, agente dell'OSS, che la accompagna a casa.
Come si può spiegare che tra nord e
sud potessero verificarsi questi scambi ?
Ma c'è qualcosa di più: gli inglesi,
che evidentemente sul futuro dell'Italia avevano progetti diversi,
scoperta la missione, chiedono la testa di Poletti il quale verrà, poi,
ucciso nella maniera orrenda che tutti conosciamo.
Ma non è tutto.
Tra le istruzioni che avevo ricevuto
dal maggiore von Thun vi era anche che mi dovevo presentare alla Marina
del Sud per essere riammesso in servizio.
Quando me lo aveva detto avevo subito
replicato: -sarà un po' difficile che ciò possa accadere-.
Ma lui mi aveva rassicurato: -Non ti
preoccupare, nella Marina c'è che ci penserà- Ed infatti nel dicembre
del '44 quando mi presentai a Roma, al Comando di Marina, venni accolto ed
inviato in osservazione per i necessari accertamenti di routine per essere
riammesso in servizio.
Ciò significa, cosa incredibile, che
i servizi tedeschi erano in contatto anche con la Marina Italiana del Sud:
tutto ciò viene asseverato da una sorta di reciprocità, con il frequente
invio al nord di ufficiali ed agenti vari il cui scopo era quello di
sollecitare la Decima a non demordere dalle azioni di contrasto
anticomunista contro le forze titine; concordano addirittura uno sbarco
del San Marco del Sud e degli NP del Sud, i quali, unitamente alla Decima
avrebbero dovuto effettuare una importante azione contro i comunisti di
Tito: tutto fallì per il divieto degli inglesi.
Sarebbe stata un'azione meravigliosa
che avrebbe visto tutti i marinai d'Italia, del nord e del sud, uniti per
difendere i confini della patria! In quella occasione venne anche
coinvolta la Brigata partigiana,non comunista, Osoppo, il cui Comandante
si era dichiarato pronto a partecipare alle azioni contro i comunisti
titini, insieme ai marinai italiani. L'intera Brigata venne sterminata dai
partigiani comunisti, allorquando appresero del loro intendimento!
Ed a proposito dell'attenzione
americana all'espansione comunista da documentazioni di recente
dissecretate sembrerebbe che i servizi americani avessero riservato
speciale attenzione agli organismi clandestini che sorgevano e si
costituivano, mano mano che il fronte risaliva verso il Nord ponendo in
particolare osservazione gli organismi attivati dalla Decima: ciò
dovrebbe risultare da alcuni documenti catalogati al Washington National
Record Center, sotto il titolo “10 Flottilla MAS - Stay Behind
Organization”.
Si documenterebbe la nascita e le
prime fasi di crescita di “GLADIO”, la famosa formazione clandestina,
che tale sarebbe stata denominata dal gladio che era l'insegna della
Decima.
Ma, coincidenza ancora più
sorprendente, è rappresentata dai gladiatori catalogati dagli americani:
Cucchiara, Mario Rossi, Vincenzo Lo Cascio etc, tutti del Battaglione “Vega”.
Ma sono gli stessi nominativi, elencati negli atti del Tribunale Militare
di Napoli, unitamente a quelli del sottoscritto, di Pignatelli, di
Borghese, di De Pascale, di Di Nardo, di Locatelli, etc., Essi avrebbero
dovuto raggiungere l'Italia meridionale per rafforzare l'organizzazione
clandestina, in conseguenza alla mia relazione tramite Locatelli ed in
accoglimento delle richieste della Principessa Pignatelli.
Purtroppo ciò non avvenne a causa del
comportamento del traditore radiotelegrafista, tal Carotenuto, il quale,anzichè
andarsi a presentare a Locatelli, denunziò tutti al Comando Inglese,
facendo il mio nome, quello di Locatelli e quelli di coloro che sarebbero
dovuti essere paracadutati dopo di lui, con la conseguente dissoluzione
della organizzazione, la quale, in effetti, aveva costituito il primo
Gladio nell'Italia meridionale.
Ma al di là degli avvenimenti prima
narrati, dagli stessi si traggono delle considerazioni che debbono essere
di sprone per ricerche più approfondite sugli avvenimenti stessi: i
rapporti tra i Servizi e le Marine del Sud e del Nord, i rapporti tra i
Servizi americani e germanici, e tra questi e quelli delle Marine.
C'è un filo segreto che li collega
tutti tra loro, ma tutti hanno un comune denominatore: la lotta al
comunismo, comunque, dovunque.
Durante il processo a Valerio
Borghese, lo ricorda De Felice in “Rosso e Nero“, ebbe a testimoniare
in favore del Comandante l'ammiraglio Agostino Calosi: egli era stato il
Capo dei Servizi della Marina del Sud: i messaggeri inviati al nord a
Borghese e a Buttazzoni, venivano inviati da lui, e c'è da supporre che
egli sapesse anche chi dal nord andava a sud! Ma è ancora singolare che
gli NP del Sud, separati dai loro camerati dall'armistizio, non hanno mai
riconosciuto altro Comandante che Nino Buttazzoni, e cioè il Comandante
del Battaglione NP della RSI, il quale era stato il loro Comandante prima
dell'armistizio e tale è rimasto anche dopo: oggi l' Associazione dei
reduci NP ha due labari, quello del Sud e quello del Nord, e il
depositario unico è sempre Buttazzoni.
Va considerato che se io fossi stato
riammesso in servizio, sarei rientrato nel Battaglione NP del Sud!
Dopo anni mi sforzo di comprendere
come mai tutte queste cose le sapesse di già Von Thun, invitandomi e
rientrare in Marina al sud!
La guerra combattuta dopo l'8
settembre '43, è stata una strana guerra, poiché ha presentato degli
aspetti che sembrano paradossali, ma che, in effetti tali non sono stati:
un filo conduttore ci fu, e fu una spinta ideale che impose a tutti un
obbiettivo, allora difficilissimo, quello di preservare la Patria dalla
peste del secolo, il comunismo. Ci siamo riusciti? Allora come ora la
guardia non l'abbassiamo.