Rino Volpe è nato nel 1924 e si è laureato in
giurisprudenza.
Pittore, esperto d'arte e gallerista ("Il
Diagramma 32" di Napoli).
Scrive su riviste specializzate e giornali.
Di quel periodo, e cioè degli anni
compresi tra il 1943 ed il 1945, ricordo alcuni episodi spontanei di
dissenso, che riguardavano gruppi di persone non organizzate e prive di
guida. Gli americani erano a Cassino, bloccati dai tedeschi che si
opponevano con tutte le forze di cui disponevano all'occupazione.
All'epoca ero studente di giurisprudenza e frequentavo l'Università di
Napoli, avevo circa 20 anni. Il Rettore Omodeo sollecitava l'arruolamento
volontario di noi studenti per combattere contro i tedeschi sul fronte di
Cassino. Spontaneamente un centinaio di giovani studenti, fra i quali
c'ero anche io, diede vita ad una protesta che ebbe come luogo di
svolgimento la stessa Facoltà di Giurisprudenza di Corso Umberto I,
Affacciati ai balconi o in piedi sulle ,scale dell'Ateneo, esprimevamo il
nostro dissenso per l'occupazione delle truppe "alleate" al
grido di " Cassino, Cassino", la città dove i tedeschi stavano
opponendo una consistente resistenza agli americani.
Fuori l'Ateneo le forze di Polizia
italiane e gli americani ignorarono la nostra protesta, preferendo
rimanere a controllare la strada, e non osarono entrare in Facoltà,
forse, per timore di far precipitare la situazione.
Nei gironi successivi ci fu raccontato
che il Rettore Omodeo era morto di crepacuore perché non era riuscito nel
suo intento di far arruolare i giovani per i fronte di Cassino
Nell'Università i giovani comunisti
con alla testa Napolitano, cominciarono ad organizzarsi per le elezioni,
noi invece davamo poco peso alla necessità di fare gruppo.
Un altro episodio, sempre svoltosi in
quegli anni, ebbe come teatro Sessa Cilento. Nei giorni seguenti
l'occupazione di Salerno alcuni contadini spontaneamente si recarono
davanti al Municipio del paese per protestare con incisività esprimendo
il loro dissenso nei confronti degli "Alleati". Sia a Napoli che
a Sessa il dissenso nacque spontaneamente, non vi erano infatti infiltrati
dal Nord inviati giù per aizzare la gente ed organizzare le azioni di
protesta.
In quegli stessi giorni Petrone, che
poi fu deputato democristiano, che noi conoscevamo bene perché da Radio
Londra parlava contro il Fascismo, venne al cinema Vittoria di Sessa a
tenere un comizio. In otto riempimmo le pareti del cinema di manifesti sui
quali scrivemmo provocatoriamente "Viva Stalin". Contestammo il
suo discorso con fischi di dissenso prolungati che erano indicativi del
nostri stato d'animo. Petrone andò via deluso perché non si aspettava
che anche in un piccolo paese del Cilento gli "Alleati" non
erano visti positivamente.
Dopo qualche tempo il Maresciallo dei
Carabinieri di Sessa mandò a chiamare alcuni miei familiari, tra i quali
anche mio padre, perché alcuni ufficiali americani gli avevano mostrato
una relazione, resa al Comando americano di Salerno, nella quale essi
risultavano fascisti e dunque elementi pericolosi. Ma il Maresciallo che
ci conosceva come persone note nel paese e dalla reputazione limpidissima,
si fece garante che non vi sarebbero state da parte nostra azioni
bellicose nei confronti degli americani.
Avevamo paura. A Rutino, un paesino
vicino Sessa, gli americani conducevano le persone di fede fascista dietro
un edificio e compivano una sventagliata di mitra con le armi rivolte
verso l'alto. Non uccidevano, ma queste azioni contribuivano a diffondere
il panico tra la popolazione.
I tedeschi invece a Perdifumo, quando
seppero del tradimento di Badoglio, cominciarono a raccogliere le proprie
cose per andare via e ricongiungersi alla divisione corazzata Herman
Goering che dalla Sicilia stava risalendo l'Italia . Prima però di
partire i tedeschi andarono a salutare la gente del luogo con la quale, in
quel periodo, avevano intrecciato rapporti di amicizia. Andarono via
pacificamente, certo con una grande amarezza e delusione nel cuore.
Avrebbero combattuto strenuamente a Battipaglia dove gli americani persero
e vinsero sette volte.
Posso affermare comunque che, per
quanto ebbi modo si vedere, le azioni di dissenso contro gli
"Alleati" furono sena dubbio episodi dettati da forme di
protesta spontanee.