LA CANZONE DEL QUARNARO
La canzone del Quarnaro commemora l'impresa di tre MAS della Marina da guerra italiana, alla quale partecipò anche D'Annunzio. Popolaresca nel ritmo e nel linguaggio, come dimostra la presenza del ritornello, che torna leggermente variato alla fine di ogni strofa, e come dimostra anche la ripresa, alla fine del componimento, dell'intero motivo iniziale, interpreta meglio che non il diario in prosa, il senso della spedizione. La macabra ebrezza di lotta e di morte che ispira il componimento è frequentemente smorzata dal tono canzonatorio delle invettive antiaustriache e dal sarcasmo dela battuta plebea. Non manca neppure il tocco di qualche descrizione paesistica, che alleggerisce l'eccesso di retorica, spesso tipico della poesia dannunziana. |
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Con un'ostia tricolore |
Il profumo dell'Italia
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Festa grande. Albona rugge |
Da Lussin alla Merlera, |
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"Eia, carne del Carnaro! Eia Eia Alalà!" Così recita la “Canzone Quarnaro” del comandante Gabriele d’ Annunzio.
Il motto venne ripreso nella seconda guerra mondiale, ma cosa vuol dire, e da cosa deriva? Il famoso detto dannunziano “EIA EIA ALALA’” (oppure "eja eja alalà") altro non è che la ripresa di un grido di guerra dell’antica Grecia, che si vuole pronunciato, nell’ambito dell’epos, da Achille.
L’esclamazione, in greco antico a-̃a eiei lalάãa (éia =, risulta composta dalla interiezione ei lalάsu-via-coraggio! ) , ripetuta due volte, e dalla parola onomatopeica a lalάzw(alalà), intraducibile, formatasi dalla stessa radice del verbo a (alalàzo=levo un grido di guerra). La patina arcaica dell’espressione è data, in lalή, più recente.lalά in luogo dell’attico aparticolare, dal dorico a
Ecco un' altra testimonianza della cultura del Poeta e del fatto che abbia radici profondissime.
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